Sono mandorle italiane bio pre-germogliate con acqua, ossigeno e luce naturale, e poi essicate a bassissima temperatura.
Durante la germinazione la frutta espelle delle sostanze vegetali per noi dannose, una delle quali è l'acido fitico. Questo inibisce il riassorbimento del calcio e del magnesio nel nostro corpo e può causare intolleranze (allegria alla frutta secca).
L'attivazione serve a separare le sostanze non gradite come l'acido fitico dalla frutta cruda, così da farla diventare più digeribile e benefica.
I benefici dell’attivazione della frutta secca sono riassumendo:
- un’aumentata attività enzimatica;
- un migliore assorbimento dei nutrienti;
- maggiori proteine, vitamine e minerali;
- una migliore digeribilità;
- riduzione di acido fitico ed anti-nutrienti;
- riduzione di potenziali intolleranze e allergie;
- risoluzione di tutti i fastidi digestivi e infiammazioni.
Quindi scegliamo per la nostra alimentazione la frutta secca attivata, anche tutti i giorni. Possibilmente proveniente da coltivazioni biologiche.

INFORMAZIONI DI PROCESSO PRODUTTIVO: le mandorle, selezionate nella varietà pugliese autoctona di Toritto, vengono dapprima pregerminate grazie all’ammollo e successivamente “attivate” grazie al contatto con l’ossigeno ed alla specifica temperatura.
Segue il processo di lenta essiccazione a temperature comprese fra i 40°/42° per circa 20 ore, nel rispetto dei parametri delle lavorazioni crudiste, che mirano a preservare tutte le proprietà funzionali e benefiche degli alimenti.
A seguito del raffreddamento e di una accurata selezione avviene il confezionamento in buste salva-freschezza, richiudibili con zip, studiate appositamente per mantenere il prodotto igienicamente e organoletticamente protetto anche nell’eventuale consumo frazionato.

Il processo di attivazione dona a questo alimento un valore nutrizionale ancora più alto di quello già presente nella mandorla al naturale.
L’ammollo del seme costituisce infatti il primo passaggio della germogliazione, dando il via così al processo di neutralizzazione degli inibitori enzimatici e di produzione di enzimi benefici, i quali aumentano la digeribilità dell’alimento e facilitano l’assorbimento delle sostanze benefiche in esso contenute.
MANDORLA DI TORITTO
Il suo nome deriva da quello del paese in cui è prodotta, Toritto, che si trova al confine tra pre-Murgia e Alta Murgia. Qui si sono sviluppate varie cultivar autoctone di Mandorlo che portano il nome di antichi cittadini torittesi. Solo alcune di queste hanno resistito all'invasione delle più produttive varietà californiane. Le principali sono la “Antonio De Vito", la Genco e la “Filippo Cea" (di cui sopravvive la pianta “madre"). Quest'ultima, in particolare, è ancora molto diffusa nei mandorleti.
Con la denominazione di mandorla di Toritto è riconosciuto un prodotto tipico pugliese, inserito nella lista dei Presidi di Slow Food.